Menichini Gioiellieri è stata fondata nel 1865 da Raffaele Menichini da Chieti, ultimo discendente di una famiglia di orafi trasferitasi a Roma, e prosegue ininterrottamente la sua attività da cinque generazioni.
Attualmente, nel rispetto della tradizione di un’impresa che incarna i valori dell’artigianato orafo del nostro Paese, Ettore Menichini con i figli Renato e Riccardo sono ancora ad oggi l’incontro tra due passioni, quella del bello e dell’arte preziosa, che si ritrovano nelle vetrine della gioielleria di Piazza di Spagna 1, dove l’attività si è trasferita dal 1966.
Giacomo si associa con il fratello Nicola (1848 – 1917). Giacomo rimane scapolo, Nicola, invece, sposa Virginia Agnesotti, figlia di Silvestro e Teresa Turini di antica discendenza romana. Da questo matrimonio nascono tre figli, Ettore e Silvestro e Ida.
Giacomo si associa con il fratello Nicola (1848 – 1917). Giacomo rimane scapolo, Nicola, invece, sposa Virginia Agnesotti, figlia di Silvestro e Teresa Turini di antica discendenza romana. Da questo matrimonio nascono tre figli, Ettore e Silvestro e Ida.
Giacomo Menichini (1835 – 1914) inizia a lavorare con il padre Raffaele ma poi entra nella bottega di Francesco Fasoli è eletto il Patentato Maestro 31 marzo dell’anno 1865 con il versamento di trenta scudi, e lavora da orefice, al numero 2 di Via Santa Maria della Tinta in Roma (l’odierna Via Monte Brianzo). Il suo bollo è: C. 136. M. Così si legge nel tomo 2° di “Argentieri, Gemmari o Orafi d’Italia” ( Archivio Storico dell’Università degli orafi dell’Alma Città di Roma Edizioni Lorenzo del Turco – Via di S. Eligio 8/a Roma).
Ettore Menichini (1879 – 1935), dopo aver studiato l’arte orafa e specializzatosi nell’incassatura di pietre preziose a Parigi, lavora dal 1898 nel laboratorio di famiglia, trasformandolo in un negozio al dettaglio.
Nonostante un grave furto, Ettore si riprende rapidamente con l’aiuto di familiari, espandendo l’attività in una rinomata gioielleria a Roma.
Due anni dopo, durante la terza Esposizione Universale a Parigi, Ettore acquisisce nuove idee e contatti nel settore orafo. Approfitta della situazione economica pre e post prima guerra mondiale, arricchendo il suo inventario con gioielli di famiglie nobili e immigrati russi.
Ettore si dedica all’acquisto, lavorazione e rivendita di gioielli preziosi nei mercati europei più esclusivi, affidando le vendite al dettaglio ai suoi collaboratori e diventando uno dei massimi esperti di pietre preziose, riconosciuto anche dalla Camera di Parigi.
“E’ una storia memorabile quel fatto di cronaca registrato sulle prime pagine di tutti i giornali il 6 marzo 1930. La vicenda fu talmente audace che anni dopo ispirò il film di Luigi Zampa “Ladro lui ladra lei” interpretato da Alberto Sordi e Sylvia Koscina. Ebbene, il 6 marzo 1930 alle 10 di mattina tre falsi carabinieri arrivano in via Principe Amedeo 26, dove era situata la gioielleria di Ettore Menichini. Senza tanti complimenti, e con un falso ordine di cattura per ricettazione di gioielli rubati, perquisirono il negozio e sequestrarono moltissimi gioielli preziosi sotto lo sguardo sbalordito del proprietario e di alcuni clienti entrati occasionalmente e trattenuti come “testimoni”. Finito il saccheggio, il gioielliere fu addirittura arrestato e portato in carcere a Regina Coeli direttamente dai tre falsi militari. Ettore Menichini finì in cella, mentre i ladri travestiti da carabinieri si dileguarono con il bottino del valore di due milioni di lire. Prima che qualcuno si accorgesse della diabolica truffa passò del tempo. I due ladri furono rintracciati solo a distanza di giorni con parte della refurtiva e, nel 1932, condannati a 30, 18 e 14 anni di carcere.”
Gli affari prosperano e Mario (1905 – 1985) e Renato (1908 – 1990), due figli di Ettore (gli altri sono Virginia, Clara, Violetta, Marcella, Adriana, e Sergio), cominciano a lavorare al fianco del padre. Il negozio, ormai famoso, viene trasferito dopo il furto del 1930 in via Cavour e l’anno successivo la ditta si trasforma in “Mario e Renato, fratelli Menichini” con l’apertura in piazza di Spagna 74, nei locali ad angolo con via dei Condotti.
Renato viene chiamato alle armi durante la Guerra di Etiopia ( 1935-1936 ) scampa ad una epidemia di malaria che aveva decimato il suo reparto, viene congedato e torna in gioielleria, nel frattempo gestita dal fratello Mario. Ma con la morte di Ettore nel 1935 e con lo scoppio della seconda guerra mondiale tutto subisce profondi cambiamenti e ora Mario viene richiamato alle armi.
Ettore Menichini (1938), il primogenito dei cinque figli di Renato (gli altri sono Simonetta, Germania, Letizia e Valerio) con Maria Pia Santangeli, nel 1958, dopo gli studi e dopo altre esperienze specifiche nel settore orafo e gemmologico presso l’Istituto Benvenuto Cellini di Valenza Po, inizia l’attività di gioielliere collaborando con lo zio ed il padre. In particolare segue le orme dello zio Mario nell’attività sindacale e culturale degli orafi romani come Presidente dell’A.R.R.O. (1992 – 2001), come Console Tesoriere del Nobil Collegio dell’Alma Città di Roma ( 1983 – 2015) e Tesoriere della FederDettaglianti (1983 – 1992).
Nel 1963 la boutique si trasferisce nella attuale posizione di Piazza di Spagna, 1. La nuova location si rivelerà una gradevole sorpresa, infatti l’angolo è frequentato da romani amanti dell’antiquariato e del buon gusto ma anche da una clientela straniera con notevoli possibilità economiche.
Il negozio diventa una gioielleria di lusso offrendo marchi internazionali di orologi e gioielli, inclusi prodotti orafi vicentini e creazioni esclusive personalizzate, garantendo un servizio professionale completo.
Nato nel 1970, si diploma nel 1988 e si laurea in Economia e Commercio alla Sapienza di Roma nel 1994, già coinvolto nell’attività di famiglia. Dopo il servizio militare nel 1996, lavora a tempo pieno nel negozio di famiglia, seguendo da vicino l’evoluzione del settore del lusso. Nel 2002 sposa Cinzia e hanno due figlie, Marta e Livia, nel 2005 e nel 2007.
Nato nel 1976, inizia a lavorare in gioielleria dopo il liceo nel 1990, si laurea in Giurisprudenza nel 1998 e diventa Ufficiale dei Carabinieri nel 1999. Lascia l’Arma nel 2001 per diventare perito gemmologico a New York, specializzandosi in brillanti presso il Gemmological Institute of America. Successivamente segue corsi di marketing, design di gioielli e CAD, partecipando attivamente alle fiere internazionali con la sua famiglia. Dal 2004 è attivo nel sindacato orafi e dal 2015 ricopre il ruolo di Console Tesoriere dell’Università e Nobil Collegio degli Orefici di Roma. È sposato con Giulia dal 2007 e ha due figlie, Vittoria nata nel 2013 e Clelia nel 2015.
Attualmente la gioielleria Menichini è un punto di riferimento a Roma per gioielli di prestigio distinguibili per l’accuratezza della lavorazione tradizionale di eccezionale qualità e l’assoluta novità proposta dal design orafo, così come anche per turisti stranieri innamorati dell’arte italiana che periodicamente vengono nel Bel Paese per circondarsi del nostro stile.
Nel 2005 la sede di Piazza di Spagna ha raddoppiato la superficie di vendita restaurando gli interni sempre nello stile classico e accogliente che lo contraddistingue e realizzando una nuova vetrina su via del Babuino che consentirà di dividere l’esposizione dei gioielli da quella degli orologi.
Nel 2020 la boutique ha rinnovato i suoi locali risistemando gli spazi interni mantenendo al contempo l’impostazione storica e tutelando i vincoli urbanistico – architettonici delle Belle Arti.
Le sale di vendita sono tre: la prima sala è dedicata all’esposizione ed alla vendita dell’oreficeria-gioielleria sia tradizionale che moderna, i prodotti esclusivi Menichini, i diamanti oltre che i prestigiosi Marchi italiani, europei e internazionali. La seconda sala, d’impostazione più moderna con quattro corner, è dedicata alle collezioni degli orologi Menichini e degli orologi dei più prestigiosi brands svizzeri di cui la nostra gioielleria è concessionario ufficiale, con servizi di vendita, post-vendita e riparazioni.
La rinnovata scala, più comoda, consente di accedere alla nuova e terza sala di vendita dove, grazie alla sua riservatezza, permette di svolgere trattative riservate, è inoltre fornita di strumentazioni tecnologiche (computers, microscopio 10X, bilance ecc) ormai necessarie per verificare in modo scientifico la qualità, l’originalità ed il valore dei prodotti e delle pietre, in particolare dei diamanti. Adiacente a questa si trovano altri locali di servizio per l’amministrazione, l’archivio e servizi vari.